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La comunità europea ha decretato la fine delle discariche

La fine delle discariche è un argomento molto importante nell’ambito della gestione dei rifiuti e della sostenibilità ambientale.

L’Unione Europea ha adottato una serie di direttive e politiche che puntano a ridurre drasticamente l’uso delle discariche come metodo di smaltimento dei rifiuti, spingendo verso una gestione più sostenibile e circolare dei rifiuti.

Alcuni punti salienti della normativa europea includono:

Direttiva discariche 1999/31/CE: questa direttiva stabilisce criteri rigorosi per la gestione delle discariche e impone limiti alla quantità di rifiuti biodegradabili che possono essere smaltiti in discarica. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale delle discariche e promuovere il riciclo e il recupero dei rifiuti.

Pacchetto sull’economia circolare: lanciato nel 2015 e aggiornato nel 2020, questo pacchetto di misure mira a promuovere un’economia circolare, in cui i materiali e i prodotti sono riutilizzati, riparati e riciclati il più possibile. Tra gli obiettivi c’è quello di ridurre al minimo i rifiuti destinati alle discariche.

Direttiva sui rifiuti 2008/98/CE: modificata nel 2018, questa direttiva stabilisce una gerarchia dei rifiuti che indica come priorità la prevenzione, il riutilizzo e il riciclo rispetto allo smaltimento in discarica. Gli Stati membri devono adottare misure per raggiungere questi obiettivi e ridurre progressivamente l’uso delle discariche.

Obiettivi di riciclo: entro il 2025, almeno il 55% dei rifiuti urbani deve essere riciclato, con obiettivi che aumentano al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. Inoltre entro il 2030 i rifiuti conferiti in discarica non devono superare il 10% del totale dei rifiuti urbani prodotti.  

Queste misure dimostrano l’impegno della Comunità Europea a favorire una gestione dei rifiuti più sostenibile, riducendo la dipendenza dalle discariche e promuovendo una vera economia circolare. La piena attuazione di questa direttiva richiede la cooperazione di tutti gli Stati membri e l’adozione di politiche nazionali che incentivino il riciclo e il riutilizzo dei materiali.

Fin dalla nascita, la visione strategica di Bioman è anticipatrice degli obiettivi della Comunità Europea in tema di discariche. I volumi di rifiuti sottratti alle discariche dal 2005 ad oggi, vanno ben oltre la quantità di rifiuto organico conferito presso l’impianto. Infatti la frazione organica, putrescibile e maleodorante (se non raccolta in modo differenziato) ha la peculiarità negativa di intaccare gli imballaggi (prevalentemente carta e plastica) rendendoli non riciclabili incrementando la frazione secca a danno delle raccolte differenziate.

Se poi si tiene conto degli obiettivi di riciclo, possiamo affermare che in Bioman la percentuale di rifiuto organico trasformato in ammendante (compost) per l’agricoltura e il florovivaistico, ma anche in energia elettrica, energia termica ed energia per autotrazione (biometano), supera abbondantemente gli obiettivi del 65% previsti dalla Comunità Europea per la fine del 2035.

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